Cresce la rabbia tra gli iracheni che accusano il governo di non essere in grado di proteggere la popolazione dopo il sanguinoso attentato di ieri a Baghdad rivendicato dal sedicente Stato Islamico (Is). Le vittime, secondo la tv satellitare al-Jazeera, sono almeno 131 e tra le persone uccise nell’attacco messo a segno nel distretto a maggioranza sciita di
Karrada negli ultimi giorni del mese sacro di Ramadan ci sono tanti
bambini e tante donne.
I feriti, stando all’emittente, sono circa 200. Dopo la strage un’altra esplosione ha fatto cinque morti nel quartiere di al-Shaab, sempre a maggioranza sciita. Il governo di Haider al-Abadi ha
proclamato tre giorni di lutto nazionale. Circolano sul web video che mostrano persone che lanciano pietre e oggetti contro il convoglio di Abadi, accolto da una folla inferocita quando ieri si è recato sul luogo della strage.
Nella notte, secondo la stessa al-Jazeera, un gruppo di persone ha marciato da Karrada fino alla residenza del premier.
“Tutti i politici iracheni, Abadi compreso sono responsabili per questi attacchi – ha detto una donna di Karrrada ai media locali – Non possiamo celebrare l’Eid al-Fitr (la fine del Ramadan). Se non è l’Is, è al-Qaeda e se non sono né l’Is né al-Qaeda è la schifosa politica
corrotta di questo Paese. Noi veniamo colpiti mentre loro sono seduti al sicuro nei loro palazzi. Sono loroche permettono all’Is di venire qui ad uccidere la gente.