E’ in corso un “disastro umanitario” a Falluja, città irachena roccaforte del sedicente Stato islamico (Is), teatro da alcune settimane di un’offensiva delle forze governative. E’ quanto ha denunciato la Norwegian Refugee Council (Consiglio per i Rifugiati in Norvegia), un’ong indipendente che fornisce assistenza e protezione ai profughi, secondo cui “c’è un disastro umanitario dentro Falluja e un altro che si sta realizzando nei campi profughi”.
Secondo Jan Egeland, capo dell’organizzazione, migliaia di persone stremate “da mesi di assedio” che le ha ridotte “quasi alla fame”, vogliono scappare ma finiscono “sotto il fuoco incrociato”. Questa gente “merita di ricevere cure, ma le nostre forniture di soccorso saranno presto esaurite”.
Egeland ha evidenziato in particolare i rischi per i civili che provano a scappare dalla roccaforte dell’Is. “Non facciamo errori – ha dichiarato – Non c’è assolutamente nulla di sicuro per i civili in fuga da Falluja. Non ci sono corridoi sicuri né rifugi. Rischiano di essere colpiti, uccisi da ordigni esplosivi sulle strade o di annegare mentre attraversano il fiume”. Secondo l’Organizzazione internazionale per la Migrazione, almeno 48mila persone sono riuscite a scappare dalla città da quando è scattata l’offensiva delle forze governative a fine maggio.
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