Le forze dell’Isis hanno lanciato un attacco sulla città di Rutba, nella provincia di Anbar, in un altro apparente tentativo di spostare l’attenzione delle forze irachene dall’offensiva di Mosul, come accaduto a Kirkuk.
Il sindaco di Rutba, Imad Meshaal, ha descritto l’assalto su tre fronti da parte dei jihadisti come “feroce” e ha parlato
di scontri nel centro della città, scrive Bbc. Secondo Afp l’Isis ha usato cinque autobombe.
Nel frattempo continua l’offensiva su Mosul e i peshmerga curdi hanno lanciato un nuovo attacco all’alba di oggi nella zona nord-ovest che è in mano all’Isis, nei pressi di Bashiqa a cui hanno preso parte 10mila combattenti.
La nuova offensiva arriva mentre il segretario alla Difesa Usa Ashton Carter si trova nel Kurdistan iracheno per verificare lo stato delle operazioni sostenute dalla coalizione internazionale
anti-Isis e il ruolo dei peshmerga
I tentativi dell’Isis di distogliere il focus dal fronte di Mosul, per ora sembrano non aver avuto grosse conseguenze, ma secondo gli esperti attacchi come quello di Kirkuk e Rutba potrebbero moltiplicarsi via via che l’Isis perderà terreno.
Secondo le stime a Mosul, dove la battaglia potrebbe durare
“settimane o mesi”, si trovano tra i 3.000 e i 5.000 combattenti
dell’Isis, che ha proclamato il califfato nel giugno del 2014.
Secondo un alto responsabile francese l’ingresso vero e proprio nella città, in cui si scateneranno scontri porta a porta, potrebbe ancora essere lontana e ci vorrebbe almeno un mese.
Restano alti i timori per i civili, 1,2 milioni, che ancora vivono a Mosul e che potrebbero cercare di fuggire quando
l’offensiva irachena sarà vicina. Diverse migliaia sono fuggiti, “più di 5.000 sono nei campi profughi e hanno bisogno di assistenza umanitaria”, secondo le Nazioni Unite, che hanno dato il bilancio aggiornato oggi.
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