“La città di Mosul è stata completamente liberata” con “il suicidio collettivo” dell’ultimo gruppo di combattenti dello Stato Islamico (Isis) per non farsi prendere vivi dalle forze irachene
Un Califfato alle corde, ma che attraverso la sua “agenzia” stampa sui social network “Amaq” sostiene invece che “ci sono violenti combattimenti in corso nella zona di al Maiadin che si trova lungo la riva del fiume Tigri nella vecchia cittadella del capoluogo.
Sui social in lingua araba centinaia di utenti in pochi minuti hanno postato la notizia e le immagini sulla liberazione. Molti hanno postato video girati con cellulari di soldati che ballano nelle strade di Mosul al ritmo di musica diffusa da altoparlanti.
Diversi siti web riferiscono di “un suicidio collettivo” degli ultimi combattenti del Califfato per non farsi prendere dai soldati. In particolare la tv satellitare al Mayadeen, che ha un suo inviato nella zona dei combattimenti, citando un comandante militare riferisce che “un gruppo di combattenti vistosi accerchiati dagli eroi dell’esercito vicino alle rive del fiume Tigri si sono fatti saltare per aria collettivamente”.
Un comandante della brigata al Suqqur dell’esercito iracheno, citato sempre dall’emittente, ha affermato che quel che ha definito “il governatore Isis della provincia di Ninive (il cui capoluogo è Mosul), Abu Ahmed al Jumeili è stato ucciso”.
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