“A Mosul e in Iraq e’ in corso una grave emergenza umanitaria con cifre impressionanti. In tutta la regione infatti sono oltre 10 milioni le persone colpite dal conflitto, e la meta’ sono bambini”.
Lo dichiara Andrea Iacomini portavoce dell’Unicef Italia, ricordando che ad oggi “sono 109 mila le persone sfollate da Mosul, di cui 52 mila bambini. L’80% di coloro che hanno dovuto lasciare le proprie case- prosegue il portavoce dell’Agenzia Onu- e’ stato accolto in campi di accoglienza a nord e sud di Mosul ma ci sono ancora 1,5 milioni di persone a rischio. A ben 1,2 iracheni manca una sistemazione, di cui 600 mila sono bambini.
Un altro milione di persone e’ tagliata fuori dall’assistenza umanitaria, con migliaia di famiglie senza acqua per danni alle condotte idriche”.
Dunque, “un quadro di rara gravita’”, il commento di Iacomini. “I bambini sono le vittime sacrificali di questa situazione, e infatti- osserva ancora- 52 sono stati uccisi e 150 feriti nel 2016 sebbene notizie non confermate parlino di 244 bambini uccisi e 34 impiegati come attentatori suicidi”.
A queste “cifre dell’orrore” si aggiungono “oltre 170 gravi violenze e abusi ai danni di 380 piccoli innocenti”. I jihadisti del gruppo Stato islamico infatti non smettono di seminare violenze, e quella sessuale secondo Iacomini “continua ad essere usata come tattica di terrore contro donne e bambini di minoranze le etnico religiose. Perdura inoltre l’uso di civili come scudi umani per rallentare l’avanzata militare, forzati a restare in case presidiate da cecchini.
Siamo inoltre preoccupati per
l’arresto di minori detenuti come combattenti e terroristi e per i controlli di sicurezza fuori dai centri di screening”.
Il resoconto del portavoce Unicef non finisce qui: “aumentano i rischi con l’avanzare dei combattimenti nelle aree densamente popolate, con gravi difficolta’ d’accesso e assistenza medica per i bambini feriti sulla linea del fronte.
La situazione e’ drammatica non solo nelle aree di prima assistenza ma anche nella zona di Erbil dove arrivano centinaia di bambini feriti”.
Quindi, Andrea Iacomini conclude: “rivolgo un appello al Premier Gentiloni e al ministro degli Esteri Alfano affinche’ l’Italia ponga al centro della sua azione internazionale anche la situazione in Iraq, divenuta urgente al pari di altri teatri di guerra in corso in questo momento”.
Dal 2014 nel paese il quadro generale e’ impressionante, come mostra in chiusura la nota Unicef: 3,1 milioni di sfollati, 3,5 milioni di bimbi non vanno a scuola, 1.500 bambini vittime di rapimenti, oltre 300 arruolati, 1.400 uccisi e altrettanti feriti cui si aggiungono quasi 1 milione di bambine divenute spose prima dei 15 anni. “Sono numeri che spero servano a riaccendere i
riflettori su una grave crisi al pari di quelle in Yemen e Siria“, conclude Iacomini.
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