E’ proseguita fin dall’alba la ‘seconda fase’ dell’offensiva per strappare Mosul allo Stato Islamico, lanciata ieri dalle forze governative irachene dopo una pausa di un paio di settimane, imposta in parte anche dal maltempo: furiosi combattimenti con i miliziani del califfato sono divampati su tutti i fronti aperti nel settore orientale della citta’, mentre quello occidentale per il momento rimane saldamente sotto il loro controllo.
Secondo il generale Maan al-Saadi, comandante dell’anti-terrorismo, “importanti progressi” sono stati conseguiti dai suoi uomini a nord, al
centro e a sud del teatro operativo, e hanno perso la vita “decine di jihadisti tanto arabi quanto stranieri”, il cui
numero preciso non ha peraltro indicato, al pari di quello delle eventuali perdite subite.
Nel frattempo le forze speciali
agli ordini dello stesso Saadi hanno passato a Esercito regolare e polizia la difesa delle zone gia’ liberate, cosi’ da
poter disimpegnare un numero maggiore di uomini destinati agli scontri in prima linea. Dall’originario avvio dell’avanzata su Mosul, il 17 ottobre scorso, i governativi sono riusciti finora a espugnare in totale una quarantina di quartieri, senza tuttavia piegare la resistenza dell’Isis.
Per impedire a quest’ultimo di ricevere rinforzi in uomini o mezzi, sono comunque stati distrutti o resi inutilizzabili da tempo tutti i ponti sul fiume Tigri, che attraversa la citta’.