Uomini armati hanno lanciato diversi attacchi kamikaze contro obiettivi governativi nella città di Kirkuk, nel Nord dell’Iraq, mentre almeno 16 persone sono state uccise a Dibis, governatorato di Kirkuk, in un attentato suicida contro una centrale elettrica.
La raffica di attacchi arriva nelle ore in cui l’esercito iracheno avanza verso Mosul e i peshmerga curdi stringono da Est verso la roccaforte irachena dell’Isis, per riprendere la città da oltre due anni in mano agli uomini del califfato islamico.
Secondo le prime ricostruzioni ufficiali, a Kirkuk nel mirino degli attentati sono finiti il quartier generale della polizia, posti di blocco e pattuglie delle forze dell’ordine. Non si hanno per ora notizie di vittime.
Intanto a Dibis, nello stesso governatorato di Kirkuk, attentatori kamikaze hanno lanciato un attacco contro una centrale elettrica in costruzione, facendo almeno 16 morti
secondo il sindaco e ufficiali locali della sicurezza.
I lavori per la centrale sono stati affidati a una ditta iraniana e tra i morti ci sono 4 tecnici iraniani, le altre 12 vittime sono
irachene, ha precisato il sindaco di Dibis, Abdullah Nureddin al-Salehi, all’agenzia Afp.
La provincia di Kirkuk è molto ricca di petrolio, è controllata dai curdi ma proprio per le sue risorse al centro di una contesa tra le autorità regionali del Kurdistan iracheno e quelle centrali di Baghdad.