S’infittisce il mistero del sommergibile argentino San Juan disperso nell’Atlantico da giovedì: la Marina di Buenos Aires ha precisato che non si sa con sicurezza se i sette tentativi di chiamate satellitari riferiti qualche ora fa provenivano in effetti dal sottomarino.
I segnali ricevuti sono stati “brevi e di bassa intensità, stiamo quindi cercando di verificare l’informazione per poter risalire a qualche dato concreto, come la geolocalizzazione del San Juan”, ha precisato il portavoce della Marina, Enrique Balbi. “Stiamo cercando di confermare la veridicità delle chiamate”, ha puntualizzato Balbi, ribadendo d’altra parte che per le 44 persone a bordo “non ci sono problemi di cibo o di ossigeno”.
Circa le ipotesi che si fanno su quanto sia successo, Balbi ha sottolineato che “nessuna ipotesi” è per ora esclusa.
Anche il responsabile della base navale di Mar del Plata, Gabriel Gonzalez, ha precisato che al momento “non c’è una chiara evidenza” del fatto che i contatti siano provenuti dal sommergibile
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