Si aprono la consultazioni ufficialmente al Quirinale, con il presidente della Repubblica che riceve il presidente del Senato, Pietro Grasso, la presidente della Camera, Laura Boldrini e l’ex presidente, Giorgio Napolitano.
Scivolano via cosi’ tre appuntamenti istituzionali e la prima giornata delle consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo.
La prima crisi che e’ chiamato a gestire Sergio Mattarella, uomo notoriamente poco amante delle mosse eclatanti.
Anche oggi il capo dello Stato sceglie i toni sommessi, anzi ascolta e prende appunti di fronte alle altre due massime cariche istituzionali e a un uomo che di crisi di governo complicate se ne intende. Questa la cifra di questa fase: niente fughe in avanti, ascolto e poi ancora ascolto. Non a caso le delegazioni
che domani saliranno al Colle sono ben 16, un unicum forse nella stessa storia pluridecennale della Repubblica.
Nemmeno prima del 1992 se ne erano viste cosi’ numerose, e il dato non e’ solo di colore. E’ come se si volesse dare ascolto a tutti, ma proprio tutti, i segmenti della politica e, di riflesso,
della societa’.
La crisi non e’ delle piu’ facili, le
opzioni sono tutte aperte se non altro perche’ si e’ ancora all’inizio del cammino.