Ci sono vari feriti e dispersi nelle esplosioni avvenute stamani in due impianti chimici in Germania di proprietà del gruppo chimico BASF, il più grande al mondo, costretto a chiudere alcune linee di produzione. Il gruppo ha annunciato che oggi alle 11,30 un’esplosione ha provocato un incendio nell’area portuale del suo impianto di Ludwigshafen, dove ha la sua sede principale.
In una nota la società ha aggiunto che ci sono vari dispersi e feriti e che sta indagando sulle cause dell’esplosione, che l’ha costretta a chiudere due impianti di steam cracking, strutture imponenti che producono composti chimici di base. SecondoBasf l’esplosione è avvenuta in un sistema di condutture che era oggetto di lavori.
La città di Ludwigshafen ha avvertito gli abitanti delle aree circostanti e di chiudere porte e finestre di non uscire di casa.
Il sito di Ludwigshafen, a circa 80 chilometri da Francoforte, è il più grande impianto chimico del mondo, con un’area di 10 chilometri quadrati ei 39mila dipendenti. Le immagini sui media locali mostrano una grande colonna di fumo che si alza dall’area portuale del sito, terminale per liquidi infiammabili, come nafta e metanolo.
In un’altra esplosione di gas stamani quatto persone sono rimaste ferite all’impianto BASF di Lampertheim. La società ha detto di aver chiuso il sito, che produce additivi per plastiche, dopo
l’esplosione, avvenuta alle 8,30 del mattino.
Non e’ ancora noto quante persone siano coinvolte nelle misure di sicurezza adottate dopo
l’esplosione. Ludwigshafen conta 160.000 abitanti, Mannheim quasi 300.000.
Coinvolti sono anche asili e scuole di due quartieri a nord di Ludwigshafen, Edigheim e Pfingstweide (insieme circa 9.000 abitanti), i cui direttori sono stati avvertiti di tenere all’interno alunni e bambini, perche’ alcuni abitanti di Edigheim avevano denunciato problemi di respirazione. Poco dopo l’esplosione, nell’area nord di Ludwigshafen sono suonate le sirene d’allarme, come ha riferito una portavoce
della citta
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