Ancora scontri durante la Grande marcia del Ritorno organizzata da Hamas nel 70° anniversario dell’esproprio delle terre arabe per creare lo Stato di Israele. Negli scontri con l’esercito lungo la barriera di confine con la Striscia di Gaza, il bilancio è grave.
Almeno 12 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane negli scontri alla frontiera di Gaza. Questo il nuovo bilancio fornito dal ministero della Sanità dell’enclave palestinese.
Il ministero ha precisato che 11 palestinesi sono morti negli scontri mentre un 12esimo è morto prima dell’inizio delle manifestazioni per la “Giornata della Terra”.
I feriti sarebbero almeno 350 secondo la Mezzaluna rossa palestinese.
I manifestanti palestinesi morti durante i violenti scontri con l’esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico.
L’esercito israeliano ha calcolato in circa 17 mila i manifestanti che “stanno lanciando bombe incendiare e sassi”.
Gli scontri nei pressi del reticolato che divide Gaza da Israele, dove è in atto la ‘Marcia per il ritorno’ nell’ambito del ‘Land day’.
Migliaia sono i palestinesi in “sommossa in sei luoghi lungo la Striscia di Gaza, bruciando gomme, lanciando sassi alla barriera di sicurezza e verso le truppe israeliane che rispondono con mezzi di dispersione e sparando verso i principali istigatori”, riferisce l’esercito israeliano sottolineando che Hamas “mette in pericolo le vite dei civili e le usa a fini terroristici, è responsabile dei disordini violenti e di tutto quello che avviene sotto i suoi auspici”.
Il ministro della difesa Avigdor Lieberman ha avvisato in arabo, sul suo profilo Twitter, che “ogni palestinese che da Gaza si avvicina alla barriera di sicurezza con Israele metterà la propria vita a rischio”.
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