Dal 3 luglio fino al 25 agosto la Pinacoteca Comunale di Gaeta ospiterà la mostra dedicata a Karl Stengel, artista ungherese che ha vissuto momenti importanti e drammatici della storia dell’arte del XX secolo. La sua produzione artistica è stata ispirata da molte di queste sue esperienze di vita ma soprattutto dal suo grande amore per la letteratura e la musica.
La selezione qui presentata di 40 opere di medie e grandi dimensioni, dislocate in quattro ampie sale, rispecchia la poliedrica produzione artistica di Stengel, caratterizzata sia da opere astratte sia da opere con diversi gradi di figurazione, un percorso studiato appositamente per attraversare gradualmente questi due aspetti importanti della sua arte.
Alcuni disegni, marcatamente figurativi, sono ispirati alla letteratura amata da Stengel. Possiamo riconoscere riferimenti a Blaise Cendrars, Charles Bukowski e autori coevi, nelle figure che animano taverne e postriboli, avventori che giocano a carte, prostitute contese. E gli omaggi a compositori e pianisti, con tratti di pastello a olio o pennellate di acrilico che sembrano inseguirsi come le note su uno spartito. Nelle opere su carta possiamo rintracciare alcuni elementi dell’espressionismo tedesco, elaborati in maniera molto personale.
Nelle opere più recenti, soprattutto nei pastelli a olio su carta e supporti vari, trionfa il colore ed è spesso presente la tipica figura stengeliana, una silhouette senza volto che si staglia su una sorta di palcoscenico o quinta teatrale, su uno sfondo magmatico, talvolta oscuro, talvolta acceso.
Il catalogo sarà pubblicato con le opere ambientate anche negli spazi della Pinacoteca e con un intervento critico di Marcello Carlino.
Tra le mostre temporanee ospitate alla Pinacoteca, spiccano quelle dedicate a Alberto Burri, Alberto Magnelli, A-Sun Wu, Paloma Chang, Domenico Purificato, Alvaro Siza e Linde Burkhardt, Lucio Del Pezzo, Aurelio Amendola, Paul Jenkins, Renato Barisani.
Nato nel 1925 in Ungheria, sulle rive del Danubio, avverte sin dall’infanzia l’impulso di “dover” disegnare. Nei disegni di Karl Stengel, così come nei suoi dipinti affiorano prepotentemente, sia in forma figurativa che astratta, le passioni e le sofferenze umane. Sentimenti che sono testimonianza di esperienze vissute in prima persona da Stengel, come gli anni della prigionia in Russia durante la guerra e poi l’arrivo dei carri armati sovietici in Ungheria nel 1956. Fuggito in Germania dopo i fatti del ’56, continua a dipingere ispirato dalla letteratura e dalla musica. Karl dipingeva sempre ascoltando musica nel suo studio. Molte delle sue opere sono dedicate a un compositore o esecutore.
Si è spento nella sua amata campagna toscana nel giugno del 2017
A Karl Stengel sono state dedicate mostre negli Stati Uniti (New York) in Norvegia, Romania, Polonia (Varsavia, Cracovia), Francia (Parigi), Spagna e Messico. In Germania ha esposto più volte a Berlino e a Monaco, dove presso l’Istituto Italiano di Cultura ha presentato le illustrazioni per il Decamerone di Boccaccio e per i Frammenti di Giuseppe Ungaretti. Recentemente ha esposto a Palazzo Mora nel contesto della Biennale di Venezia del 2015. Sempre nel 2015 ha vinto il primo premio del concorso internazionale GemlucArt a Montecarlo. Nel 2016 ha avuto una personale a Palazzo Loredan di Venezia e una personale presso la Galleria Ribolzi di Montecarlo.
Palazzo Rosselli del Turco, storico palazzo dell’Oltrarno fiorentino, ospita la Collezione Stengel, uno spazio espositivo permanente delle opere di Karl Stengel. Nella seconda metà dell’Ottocento il palazzo ospitò gli studi di pittori e scultori americani e fu anche sede dell’ambasciata americana negli anni di Firenze Capitale.
La Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea di Gaeta è affidata in convenzione all’Associazione Culturale Novecento con Presidente Antonio Lieto, il quale, in qualità di suo direttore, ha arricchito negli anni la collezione di Palazzo San Giacomo con opere di artisti entrati in contatto con la Pinacoteca. Una storia ricca di aneddoti, come quelli dell’amicizia con Antonio Sapone (a cui è dedicata la Pinacoteca), gallerista, amico della famiglia Picasso, di Burri e di altri protagonisti della scena dell’arte del Novecento. L’ultimo piano del palazzo, costruito nel sedicesimo secolo dalla famiglia fiorentina Spina, ospita a rotazione le opere della collezione (che comprende opere di Hans Hartung, Ladislas Kijno e Alberto Magnelli).
Gaeta vanta un rapporto stretto con diversi protagonisti dell’arte contemporanea, uno su tutti Cy Twombly. È stato Nicola Del Roscio, amico e assistente di Twombly, a portarlo a Gaeta, nella casa dove ha creato molte delle sue opere.
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