Con un’interrogazione parlamentare scritta, l’on. Paolo Grimoldi chiede al Governo di rispondere sulle iniziative da prendere per risolvere la gestione dei servizi idrici in relazione all’ermergenza verificatasi in Provincia di Frosinone con la gestione di Acea Ato5. L’Interrogazione è rivolta al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Interrogazione Parlamentare del 30 marzo 2016
nel 2001 la società Acea Ato 5 spa – gruppo Acea spa ha vinto una gara d’asta internazionale per realizzare un progetto finalizzato ad una gestione ottimale del servizio idrico integrato dell’ambito territoriale ottimale n. 5 del Lazio Meridionale Frosinone, cioè del ciclo completo dell’acqua, dalla captazione, distribuzione alla depurazione e sino allo smaltimento;
il capitolato di appalto della gara descriveva gli interventi da realizzare in 30 anni;
ACEA ha vinto la gara in quanto aveva presentato l’offerta migliore, rispetto alle spese previste, offerta che si concretizzava poi nelle tariffe da applicare nei primi 10 anni, stabilita per ciascun anno con il metodo normalizzato;
gli utenti lamentano che, secondo il capitolato della gara di appalto, ACEA avrebbe dovuto fare investimenti per 179 milioni di euro nei primi 10 anni, invece risulterebbe che siano stati utilizzati solo 68 milioni e che, grazie agli investimenti mancanti e alle reti obsolete, le perdite di acqua in alcune zone sfiorerebbero l’80 per cento a fronte di una media fisiologica del 25-30 per cento;
inoltre, gli utenti lamentano la mancanza d’acqua per giorni interi e che, malgrado le numerose richieste di interventi, ACEA ATO5 interviene a distanza di giorni;
tuttavia, nonostante tali disagi, gli utenti si ritrovano a pagare bollette esorbitanti, con richieste di conguagli anche di 6-7 anni;
risultano numerosi ricorsi promossi dagli utenti, grazie anche all’opera dei Comitati per l’acqua pubblica che si sono formati nei vari comuni del Frusinate, a difesa dei consumatori;
i cittadini si sentono impotenti di fronte ad una lampante irregolarità di gestione, anche perché le tariffe esercitate da ACEA ATO5 vengono concordate durante le assemblee dei sindaci i quali sembrerebbero in accordo con il gestore;
nell’ultima Assemblea, tenutasi il 18 febbraio 2016, la linea che i sindaci avevano dichiarato di voler tenere era quella della risoluzione contrattuale con ACEA ATO5 in base all’articolo 34 della Convenzione d’ambito; invece, il risultato dell’Assemblea è stato un voto a maggioranza di una risoluzione che concede ulteriori 180 giorni ad ACEA per «ottemperare» agli investimenti non fatti in tutti questi anni;
nel frattempo, ACEA ATO5 sta facendo ricorsi su ricorsi per la riscossione di crediti e, per il mese di aprile, è stata programmata un’ulteriore assemblea dei sindaci per ridiscutere le tariffe;
ultimamente, ACEA ha fatto richiesta al Ministero dell’economia e delle finanze di poter affidare ad Equitalia la riscossione dei crediti vantati; il 22 febbraio 2016, il Ministro Padoan ha firmato un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 58 del 10 marzo 2016, con il quale concede tale richiesta, creando così un precedente per il recupero crediti da parte di ulteriori aziende private;
i cittadini che si vedono vessati da aumenti tariffari e conguagli esorbitanti e ingiusti si sentono senza tutela contro un gestore che, a giudizio dell’interrogante, la fa da padrone e temono che ACEA sia appoggiata dalla classe politica che sembra difendere la società e assecondarla in tutte le sue richieste;
in Parlamento si sta discutendo sulla gestione privatistica dell’acqua, nonostante l’esito referendario del 2011 che ha riconosciuto la natura pubblica del bene acqua, fondamentale per la vita, tuttavia, il Governo tratta la questione dei servizi idrici in maniera a giudizio dell’interrogante ambigua, da una parte privatizzando e dall’altra ravvisando la rilevanza pubblica dei crediti vantati dalla società Acea Ato 5 spa – gruppo Acea spa, in quanto relativi ad un servizio pubblico essenziale, tanto da affidarne la riscossione dei crediti a Equitalia –:
di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se non intenda assumere iniziative volte a rivedere complessivamente la gestione dei servizi idrici, alla luce delle criticità emerse nel caso della provincia di Frosinone ove i cittadini che si sentono impotenti di fronte a quelle che appaiono all’interrogante lampanti anomalie di gestione, aspirano a uscire da questa condizione di «sudditanza» nei confronti di Acea Ato 5 spa.