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Esercitazione congiunta Aeronautica-Guardia di Finanza contro la minaccia ultraleggeri

 Un aereo di tipo ultraleggero proveniente dall’Albania e diretto verso le coste italiane, sospettato di traffici illeciti. E’ stato questo il velivolo che ha simulato un’intrusione nello spazio aereo italiano e che Aeronautica militare e Guardia di finanza hanno intercettato e costretto ad atterrare nerl Salento.

 Si e’ conclusa oggi la prima esercitazione congiunta tra Aeronautica militare e Guardia di finanza per integrare e migliorare la cooperazione tra le due istituzioni per un efficace contrasto alla minaccia
aerea. Nel caso specifico e’ stata simulata l’intercettazione e l’identificazione di un velivolo ultraleggero in transito nello spazio aereo italiano adibito al trasporto di materiale llecito. 

Il perche’ di questa scelta sta nel fatto che nel corso dei recenti anni il sistema della  Giardia di Finanza si e’ trovato infatti sempre piu’ frequentemente a dover fronteggiare minacce di natura ‘asimmetrica’ rappresentate anche da assetti o vettori caratterizzati da limitate prestazioni, bassa velocita’ di manovra e volo condotto a bassa/bassissima quota.

 Per contrastare tale realta’ ecco evidente – si sottolinea da parte dell’Aeronautica – la necessita’ di trovare sempre maggiori sinergie tra tutte le componenti militari e Corpi armati dello Stato per un efficace contrasto a questo genere di minaccia aerea.

 In tal senso viene ritenuto di “fondamentale importanza prevedere eventi addestrativi ed esercitativi comuni che vedano coinvolte tutte le articolazioni menzionate nell’impegno al contrasto della violazione degli spazi aerei nazionali e territoriali, elementi sinergici al concorso alla tutela della legalita’ nello Stato”.

L’esercitazione ha verificato la capacita’ sia di impiegare sistemi d’arma, basi aeree, sensori radar e personale di supporto per il contrasto di una minaccia
aerea ‘asimmetrica’ che di gestione attraverso il sistema di Comando e Controllo dell’Aeronautica militare in concorso con i comandi ed i mezzi della Guardia di Finanza. L’Aeronautica ha impiegato sia Enti/Comandi adibiti al controllo del traffico aereo e della difesa aerea che velivoli: 2 F-2000 del 36^ Stormo di Gioia del Colle (Bari), 1 T-346 del 61^ Stormo di Lecce, 1 elicottero HH-139 dell’84^ Centro SAR (Search And Rescue) di Gioia del Colle, 1 velivolo S-208 del 60^ Stormo di Guidonia (Roma) che ha svolto il ruolo di ‘cavia’, cioe’ di velivolo ultraleggero da identificare. Per la Guardia di finanza l’esercitazione e’ stata coordinata a livello nazionale dalla Centrale operativa del Comando generale ed ha coinvolto i Comandi provinciali di Bari e Lecce, il Reparto operativo aeronavale di Bari, nonche’ il Gruppo aeronavale di Taranto, con l’attivazione di un elicottero A109N della Sezione aerea di Bari ed un elicottero AB412HP della Sezione aerea di manovra di Grottaglie (Taranto) e due pattuglie automontate del Comando provinciale di Lecce. 

Lo scenario simulato ha previsto, in sintesi, un’attivazione del Comando Operazioni Aeree (C.O.A.) dell’Aeronautica militare italiana da parte della Centrale operativa del Comando generale della Guardia di finanza riguardante la probabile partenza di un vettore aereo, proveniente dall’Albania e diretto verso le coste italiane, sospettato di traffici illeciti. Successivamente, i sistemi radar dell’Aeronautica hanno individuato un velivolo sospetto, in prossimita’ dello spazio aereo pugliese, e pertanto il C.O.A. ha provveduto ad attivare il dispositivo di Difesa Aerea Nazionale. 

L’obiettivo e’ stato intercettato dagli aeromobili dell’Aeronautica, che dopo l’iniziale attivita’ di monitoraggio, lo hanno passato in consegna alle unita’ aeree del Corpo della Gdf, le quali hanno proceduto ad ‘ombreggiarlo’ in modo occulto fino all’atterraggio presso l’aviosuperficie di Fondone (Lecce), ove sono intervenute le pattuglie su auto del Comando provinciale di Lecce per le conseguenti operazioni di polizia giudiziaria. 

La Guardia di finanza, nell’ambito delle quotidiane attivita’ di polizia economica finanziaria a presidio degli interessi economici e finanziari dello Stato e dell’Unione europea, ha spesso riscontrato, nell’ambito dell’azione di contrasto ai traffici illeciti internazionali, tali tipologie di eventi, in particolare, con il coinvolgimento di velivoli di limitate dimensioni che, partendo da Paesi limitrofi, si dirigono verso lo spazio aereo italiano. 

Redazione

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