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Dante 2021, online un almanacco della scienza dantesca del Cnr

Il nuovo numero del magazine on line del Consiglio nazionale delle ricerche è dedicato ai settecento anni dalla morte di Dante Alighieri e alle sue opere, esaminate da vari punti di vista scientifici con l’aiuto dei ricercatori dell’Ente. Il magazine dell’Ufficio Stampa Cnr è on line all’indirizzo www.almanacco.cnr.it

Il 2021 sarà l’anno di Dante, ricorrono infatti settecento anni dalla morte, avvenuta a Ravenna tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Tante le iniziative previste in Italia e all’estero: dalle mostre ai concerti, dalle performance teatrali alle letture della Divina Commedia. Per commemorare questo anniversario, il Cnrha dedicato al Sommo Poeta il Focus dell’Almanacco della Scienza del Cnr  che ne esamina, con l’aiuto dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, vari aspetti della vita e delle opere.

Mario Tozzi, divulgatore e ricercatore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, e Paola Salvati, dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, parlano di alcune località italiane citate nella Commedia e delle trasformazioni subite dal territorio a seguito degli interventi dell’uomo, rispetto ai tempi di Dante.

Se Dante si trovasse oggi a viaggiare lungo la pianura pisana si sorprenderebbe di quanto il litorale sia così diverso rispetto al suo tempo e di quanto l’avanzamento della linea di riva abbia cambiato l’ambiente e allontanato il mare dalla Pisa a lui nota. Quella contro cui, nel XXXIII canto dell’Inferno, al cospetto del Conte Ugolino, il poeta lancia una dura invettiva, immaginando improbabili migrazioni delle isole Capraia e Gorgona a chiudere la foce dell’Arno, cosicché tutti i pisani potessero annegare, scrive Paola Salvati in Mutamenti del territorio

La visione cosmologica del poeta è invece affrontata da Chiara Casini e Alessandra Slemer dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie.

Mentre Fabio Marcelli, direttore dell’Istituto di studi giuridici internazionali, esamina la concezione dantesca della giustizia, Maurizio Gentilini del Dipartimento di scienze umane e sociali e patrimonio culturale quella religiosa e dell’aldilà, Maria Cristina Antonucci, Adriana Valente e Sveva Avveduto dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali quelle della politica e della visione della donna.

Paolo Squillacioti, direttore dell’Istituto opera del vocabolario italiano, illustra infine il contributo che la conoscenza e lo studio di Dante hanno dato alla diffusione dell’italiano: il tema è ripreso nel Faccia a faccia con Luca Serianni, linguista e vicepresidente della Società Dante Alighieri.

 

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