La tensione tra Usa e Corea del Nord è altissima e negli ultimi mesi la corsa agli armamenti di Pyongyang ha creato apprensione e forti preoccupazioni.
In sintesi ripercorriamo le tappe della crisi nordcoreana
Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha confermato che gli Usa e la Corea del Sud hanno discusso la possibilità di Washington di inviare armi nucleari “tattiche” di dimensioni limitate a Seoul.
Gli Stati uniti dispongono di “numerose” opzioni militari contro la Corea del Nord, molte delle quali non pongono pericoli per l’alleato sudcoreano. “Ci sono numerose opzioni militari che possiamo adottare, di concerto con gli alleati, per difendere i loro e i nostri interessi”, ha confermato il capo del Pentagono, Jim Mattis.
Intanto il Giappone dispiegherà un sistema di difesa missilistico aggiuntivo sulla sua isola settentrionale di Hokkaido: lo ha annunciato un portavoce del ministro giapponese della Difesa alcuni giorni dopo che la Corea del Nord ha lanciato un missile intercontinentale, sorvolando la regione.
I ministri degli Esteri cinese e russo, a loro volta, hanno lanciato un appello per una “soluzione pacifica” del “circolo vizioso” nordcoreano, a conclusione di un incontro a New York a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ufficialmente inizia oggi.
Il capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi, e l’omologo russo Sergey Lavrov, hanno chiesto a tutte le parti coinvolte nel dossier di impegnarsi per una soluzione pacifica del complicato confronto con Pyongyang.
“La questione del nucleare nella penisola coreana deve essere risolto in modo pacifico”, ha detto Wang. “Il circolo vizioso deve essere interrotto”, ha insistito Lavrov.
La Russia si unisce de facto alla posizione cinese che propone una “duplice distensione”, ovvero da una parte la sospensione dei test nucleari nordcoreani, dall’altra la fine delle manovre americane nella regione.
Un missile balistico è partito da Sunan, un capo aereo vicino alla capitale Pyongyang, alle 6.57 locali. Il missile ha raggiunto un’altitudine massima di 770 km, prima di inabissarsi nell’Oceano Pacifico a 3.700 km di distanza. Guam è a circa 3.400 chilometri dalle sponde della Corea del Nord.
Il missile lanciato oggi dalla Corea del Nord reca un messaggio chiaro a Donald Trump, il presidente degli Stati uniti: Pyongyang è in grado di colpire il più vicino territorio Usa, cioè Guam.
Il volo effettuato, infatti, dal missile, indica che questo, se lanciato verso sud-est, è in grado di raggiungere l’isola del Pacifico che ospita importanti basi Usa. Lo Stato maggiore congiunto sudcoreano ha rilasciato una prima valutazione sul lancio odierno. Questa valutazione ha spinto oggi il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera ha dichiarare che, col lancio odierno, la Corea del Nord ha “in mente Guam”.
14 settembre 2017 | La Corea del Nord, Pyongyang minaccia gli Usa e di affondare il Giappone
Il Giappone ha diffuso il suo allarme alla popolazione di 12 prefetture, con l’indicazione a milioni di cittadini di trovare rifugio, alle 7.06 del mattino locali. Il missile è volato sull’isola di Hokkaido, la più settentrionale delle quattro principali isole dell’Arcipelago, per poi inabissarsi a 2mila km a est dell’isola. Tokyo non ha tentato d’intercettare il missile.
Gli esperti militari sudcoreani stanno valutando ancora che tito di proiettile è stato lanciato. L’ultimo lancio prima di quello odierno è stato effettuato due settimane fa e si è trattato di un missile balistico intermedio di tipo Hwasong-12. Il Comando del Pacifico Usa ha confermato che si è trattato di un missile a medio raggio. Mos/Int9
La Corea del Nord ha nuovamente minacciato di ridurre “in cenere e tenebre” gli Stati uniti e di “affondare” il Giappone con un attacco nucleare.
Dopo le ultime sanzioni votate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, fortemente volute da Washington, gli Usa andrebbero “bastonate a morte come un cane rabbioso”, ha spiegato la Commissione nordcoreana per la pace dell’Asia-Pacifico, citata dall’agenzia Kcna.
Il regime nordcoreano ritiene inoltre necessario “assestare un colpo” al Giappone, le cui isole “dovrebbero essere affondate in mare dalla bomba nucleare Juché”, ha aggiunto l’agenzia ufficiale di Pyongyang.
Il regime di Pyongyang ha accusato inoltre il Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha votato all’unanimità nei giorni scorsi nuove misure contro la Nordcorea, di essere composto da “Paesi senza principi”: “di conseguenza”, ha aggiunto l’agenzia nordcoreana Kcna, “un organismo così inutile deve essere sciolto immediatamente”.
11 settembre 2017 |Corea del Nord, Pyongyang minaccia gli Usa
La Corea del Nord ha minacciato di infliggere agli Stati uniti “la più grande delle sofferenze e dei dolori” se persisterà nel voler inasprire le sanzioni economiche nei suoi confronti dopo il suo sesto test nucleare.
In un comunicato riprodotto dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, il ministero degli Esteri nordcoreano avverte che, se Washington “metterà in campo questa ‘risoluzione’ illegale su un inasprimento delle sanzioni, la Corea del Nord farà in modo d’essere assolutamente certa che gli Stati uniti ne pagheranno il prezzo”. E “le misure che saranno prese – continua – causeranno agli Stati uniti la più grande delle sofferenze e il più grande dei dolori della loro storia”.
Pyongyang ha testato il 3 settembre un ordigno nucleare, a suo dire una bomba all’idrogeno, dopo che a metà di agosto aveva lanciato un nuovo missile balistico che aveva sorvolato il Giappone prima di inabissarsi nel Pacifico. Secondo diversi esperti, Pyongyang si starebbe preparando a un nuovo test balistico.
Washington e il Giappone si sono fatti promotori di un ulteriore inasprimento delle sanzioni in sede Onu, che deve tuttavia trovare nel Consiglio di sicurezza anche il voto positivo di Russia e Cina, tradizionali alleati di Pyongyang. La bozza di risoluzione mediata dovrebbe andare al voto oggi. “Il mondo sarà testimone del modo in cui la Corea del Nord doma i gangster americani lanciando una serie di azioni che saranno le più dure che si siano mai immaginate”, si legge ancora nel comunicato nordcoreano.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato il rafforzamento delle sanzioni contro la Corea del Nord a seguito della serie di test missilistici compiuti nelle scorse settimane. La risoluzione approvata nella notte impone il divieto di viaggio ed il congelamento dei beni ad un nuovo gruppo di 14 alti funzionari nordcoreani. Tra questi figura Cho Il U, considerato il capo delle operazioni dei servizi segreti nordcoreani all’estero.
Quattro istituzioni finanziarie, compresa la banca nazionale Koryo, saranno anche soggette ad un congelamento globale dei beni. L’ambasciatore sudcoreano all’Onu, Cho Tae Yul, ha apprezzato la “risoluta risposta” del Consiglio di Sicurezza alle provocazioni di Pyongyang che ha condotto quasi un test missilistico alla settimana dall’insediamento del nuovo presidente sudcoreano lo scorso 10 maggio.
La Corea del Nord, con il suo programma nucleare militare, rappresenta “una minaccia per tutti noi”: è quanto ha detto oggi il segretario americano alla Difesa, Jim Mattis, chiedendo alla comunità internazionale di collaborare su questo dossier. “Di conseguenza, è imperativo fare la nostra parte per sostenere l’obiettivo comune della denuclearizzazione della penisola coreana”, ha sostenuto Mattis durante un summit sulla sicurezza a Singapore.
La Corea del Nord ha proceduto lunedì a un nuovo lancio di un missile balistico, l’ultimo di una serie di test in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Le azioni del regime” nordcoreano “sono manifestamente illegali rispetto al diritto internazionale”, ha insistito Mattis. “L’amministrazione Trump è incoraggiata dal rinnovato impegno della Cina di lavorare con la comunità internazionale per la denuclearizzazione”. “La politica cinese per la denuclearizzazione della penisola coreana è anche la nostra, è quella del Giappone e della Repubblica di Corea”, ha assicurato Mattis.
29 maggio 2017 |Corea del Nord, lanciato un altro missile balistico
La Corea del Nord ha effettuato domenica sera il lancio di quello che sembra un missile balistico.
Lo ha riportato l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, che ha citato fonti militari. Il missile, non identificato, è stato lanciato da un luogo che si trova non lontano dalla città costiera nordcoreana di Wonsan, ha indicato il capo di stato maggiore sudcoreano.
Il nuovo presidente, Moon Jae-In, ha intanto convocato secondo Yonhap una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale.
21 maggio 2017 |La Corea del Nord lancia un missile balistico
La Corea del Nord ha lanciato un “proiettile non identificato”, da una località appena a nord di Pyongyang. Lo riferisce il ministero della Difesa di Seul, riportano i media internazionali.
Il “proiettile non identificato” lanciato da Pyongyang è un missile balistico che ha volato per 500 chilometri. Lo riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Il lancio è avvenuto nel pomeriggio di oggi, ora locale, precisa un comunicato dello Stato maggiore di Seul, da una località nei pressi di Pukchang, nelle vicinanze di una base aerea.
Il ministero non ha fornito ulteriori dettagli. Il lancio arriva una settimana dopo che Pyongyang ha testato con successo un nuovo missile a medio raggio che, secondo gli esperti, potrebbe essere in grado di raggiungere l’Alaska o le Hawaii.
Il nuovo missile ha coperto una traiettoria superiore ai 500 km prima di finire nel mar del Giappone: è la prima stima dei militari sudcoreani, secondo cui il vettore “è stato lanciato alle 16.59 di Seul (9.59 in Italia) da una località vicino a Pukchang, nella provincia di South Pyeongan”.
Il presidente Moon Jae-in, riferisce l’agenzia Yonhap, ha convocato una seduta urgente del Consiglio sulla sicurezza nazionale.
15 maggio 2017|Corea del Nord, Usa chiedono sanzioni dopo il test missilistico
Dopo il lancio del missile da parte di Pyongyang, gli Stati Uniti intendono spingere per le sanzioni nell’ambito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per premere sulla Corea del Nord affinché rinunci ai propri programmi nucleare e missilistico.
Usa e Giappone hanno chiesto una riunione d’urgenza a porte chiuse dell’organo esecutivo del Palazzo di Vetro, dopo il lancio da parte di Pyongyang di un nuovo missile che, secondo il leader Kim Jong Un, ha la capacità di trasportare una “grande testata nucleare”.
Il segretario generale dell’Onu ha condannato il lancio. “Questa azione è una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza e una minaccia alla pace e alla sicurezza nella regione”, ha detto il numero uno del Palazzo di Vetro. “Quello che dobbiamo fare è inviare un messaggio unitario e forte che (i programmi nordcoreani) sono inaccettabili. Io penso che è questo che la comunità internazionale farà”, ha dichiarato l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley in un’intervista alla rete televisiva ABC.
“Ci sono – ha aggiunto – molte sanzioni che potremmo mettere in campo: si tratta del petrolio, dell’energia, dei collegamenti marittimi, delle esporttazioni”.
Il messaggio sembra in particolare alla Cina, che da febbraio di quest’anno ha cominciato a bloccare le importazioni di carbone dalla Corea del Nord. Pechino, che ha dato giudizi duri rispetto alla decisione di Kim Jong Un di procedere sul terreno dei test nucleari e missilistici, potrebbe non essere così negativa rispetto alla possibilità d’inasprire ulteriormente le sanzioni nei confronti di Pyongyang, secondo una serie di analisti cinesi interpellati dal South China Morning Post
14 maggio 2017 |La Corea del Nord effettua un nuovo test missilistico.
La Corea del Nord ha effettuato un nuovo test missilistico, ha annunciato la Corea del Sud. Il missile, su cui si indaga, è stato lanciato dalla città del nordovest del Paese, Kusong alle 5:30 del mattino ora locale (le 22:30 in Italia) e ha volato per circa 700 chilometri. Si è poi inabissato a 400 chilometri dalle coste russe nel Mar del Giappone.
“La Corea del Sud e gli Stati Uniti stanno analizzando i dettagli del missile”, ha spiegato lo stato maggiore di Seoul, senza dare ulteriori dettagli sul test che sembra aver riguardato un missile più potente degli ultimi lanciati da Pyongyang.
Si tratta del secondo lancio in poche settimane, il primo dall’elezione del nuovo presidente sudcoreano Moon Jae-In. Immediate le reazioni di Cina, il principale alleato della Corea del Nord, Russia e Usa che si sono detti preoccupati dell’aumento della tensione.
2 maggio 2017 |Corea del Nord, sale la tensione. Pyongyang :” Rischio guerra nucleare”
Venti di guerra tra Corea del Nord è Stati Uniti, dopo che due bombardieri strategici statunitensi B-1B Lancer hanno sorvolato i cieli vicini alla penisola coreana.
“La sconsiderata provocazione militare sta spingendo la situazione nella penisola coreana più vicina all’orlo della guerra nucleare” ha commentato il regime attraverso l’agenzia di stampa statale Kcna.
Un documento fatto circolare dalla missione nordcoreana alle Nazioni Unite afferma che il governo di Pyongyang è pronto a rispondere a qualsiasi opzione scelta dagli Stati Uniti.
Intanto, è pronto il sistema antimissile statunitense Thaad, dispiegato in Corea del Sud, per rispondere alle minacce nordcoreane; la Cina, più volte chiamata a intervenire dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto la sospensione “immediata” dello scudo antimissile.
Ieri, in un’intervista a Bloomberg, Trump aveva detto che sarebbe “onorato” di incontrare il leader di Pyongyang, Kim Jong-Un, alle giuste condizioni. “Se fosse appropriato per me incontrarlo, lo farei di sicuro. Ne sarei onorato” aveva spiegato il leader statunitense, nonostante settimane di alta tensione sull’asse Washington–Pyongyang.
Dopo le dichiarazioni di Trump, però, la Casa Bianca ha chiarito che, prima di un eventuale incontro tra i due leader, la Corea del Nord deve soddisfare numerose condizioni. Il portavoce Sean Spicer, citato dalla Bbc, ha affermato che Washington chiede a Pyongyang di mettere fine al suo comportamento provocatorio. “Chiaramente le condizioni adesso non ci sono” ha commentato.
30 aprile 2016| Giappone invia cacciatorpediniere Izumo per scortare la flotta Usa
Il Giappone ha inviato un cacciatorpediniere per scortare la flotta della marina americana entrata ieri nelle acque del Mare del Giappone per prevenire la minaccia nordcoreana.
Secondo quanto riferiscono i media locali, l’unità Izumo, che permette il decollo simultaneo di 5 elicotteri, è partita oggi dalla base navale di Yokosuka, a sud ovest Tokyo, e dovrà scortare in particolare una nave appoggio americana con i rifornimenti per la flotta Usa nella regione.
È la prima operazione di questo tipo dopo che il governo giapponese ha approvato una legge controversa che consente alle forze armate di intervenire a sostegno di un alleato sotto attacco. Una normativa che secondo molti critici viola la costituzione pacifista del Giappone, poiché l’articolo 9 della carta vieta l’uso della forza per risolvere le controversie internazionali.
29 aprile 2017 |La Corea del Nord lancia missile balistico che esplode in volo.
La Corea del Nord lancia un missile balistico esploso in volo pochi minuti dopo.
Lo hanno reso noto i media sudcoreani, secondo cui il ‘regno eremita’ ha lanciato un missile da una zona a nord di Pyongyang, che è esploso in volo pochi secondo dopo.
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Yonhap, che cita una nota degli Stati maggiori sudcoreani, “la Corea del Nord ha lanciato questa mattina un missile non identificato da un sito nei pressi di , nella provincia del Pyongan meridionale”.
Dal canto suo, il comandante Dave Benham, portavoce del comando americano del Pacifico, ha precisato che il missile non ha lasciato lo spazio aereo nordcoreano e non ha rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti.
Il lancio del missile rappresenta “una mancanza di rispetto” nei confronti della Cina.
Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, commentando l’ultima provocazione di Pyongyang. “La Corea del Nord non ha rispettato gli auspici della Cina e del suo molto rispettato presidente quando ha lanciato, anche se senza successo, un missile oggi”, ha affermato.
Negli ultimi giorni, Pechino ha intensificato le pressioni sul regime nordcoreano: secondo quanto affermato ieri dal segretario di Stato americano Rex Tillerson, la Cina sarebbe pronta a sanzioni contro Pyongyang.
25 aprile 2017 |Corea del Nord, Usa invia sommergibile nucleare “Michigan”
La Corea del Sud afferma che un sottomarino statunitense a reazione nucleare è arrivato nel porto meridionale di Busan, ma non si prevede che parteciperà alle esercitazioni navali congiunte di Washington e Seul.
Un funzionario della Marina sudcoreana ha detto oggi che lo Uss Michigan sta facendo una sosta di routine per far riposare il suo equipaggio e fare rifornimenti.
Il sottomarino è arrivato lo stesso giorno in cui la Corea del Nord celebra l’anniversario della fondazione del suo esercito. Pyongyang marca spesso date significative con dimostrazioni di capacità militari e i funzionari sudcoreani ritengono il Nord possa prepararsi a un altro ciclo di test nucleari o missilistici.
23 aprile 2017 |Corea del Nord – Usa, alta tensione. Pyongyang minaccia di affondare portaerei Vinson. Arrestato cittadino Usa
La Corea del Nord minaccia di colpire e affondare la portaerei americana Carl Vinson che il presidente Donald Trump ha inviato verso il 38esimo parallelo.
La USS Carl Vinson, la portaerei americana al centro delle polemiche dopo che Donald Trump la dava in rotta verso la penisola coreana mentre navigava in direzione opposta, sarà nei prossimi giorni – prima della fine del mese – nelle acque del Mar di Giappone.
Lo ha affermato il vice presidente americano Mike Pence in visita in Australia, dove inizialmente era diretta la portaerei per un’esercitazione.
“Ci aspettiamo che sarà in posizione nel Mar di Giappone nei giro di qualche giorno, prima della fine del mese”, ha detto parlando con i giornalisti dopo l’incontro con il premier australiano Malcolm Turnbull
Immediata la replica del regime nordcoreano.
“Le nostre forze rivoluzionarie sono in grado di combattere per affondare la portaerei americana a propulsione nucleare con un solo colpo”, scrive il quotidiano del partito unico al potere ‘Rodong Sinmun‘. La distruzione di quello che viene definito “un grosso animale” servirebbe, si aggiunge, “da esempio per dimostrare la nostra potenza militare”.
Arrestato un cittadino americano
Intanto, nel clima di tensione tra i due Paesi, si inserisce anche l’arresto di un cittadino americano sui cinquant’anni, ex professore alla Yanbian University in Cina, identificato con il cognome Kim, all’aeroporto internazionale di Pyongyang, secondo quanto ha reso noto l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. L’uomo si trovava in Corea del Nord da un mese in relazione a programmi di aiuti e al momento dell’arresto stava lasciando il Paese.
E’ il terzo americano detenuto nelle carceri nordcoreane: il primo è stato Kim Dong-chul, 62 anni, condannato a 10 anni per spionaggio nell’aprile dello scorso anno dopo essere stato arrestato l’ottobre precedente. L’altro, lo studente Otto Warmbier, 21 anni, è stato condannato a marzo 2016 a 15 anni di lavori forzati per aver cercato di rubare un cartello di propaganda di un albergo.
15 aprile 2017| Pyongyang:”LaCorea del Nord è pronta a rispondere a qualsiasi attacco nucleare Usa”
La Corea de Nord è pronta a rispondere a qualsiasi attacco nucleare statunitense con le stesse armi: lo ha affermato il numero due del regine di Pyongyang, Choe Ryong-Hae, in un discorso tenuto ad una parata militare svoltasi nella capitale nordcoreana.
Migliaia di militari sono stati schiereati a Pyongyang, ufficialmente per celebrare il 150esimo anniversario della nascita del “Presidente eterno”, Kim il-Sung, ma anche per dare una dimostrazione di forza sia all’Amministrazione Trump che ai suoi principali alleati regionali, Corea del Sud e Giappone.
13 aprile 2017|Pyongyang: “la Corea del Nord andrà in guerra se gli Stati Uniti lo sceglieranno”
Il viceministro degli Esteri nordcoreano Han Ryol punta il dito contro le “manovre militari spericolate” degli Usa e possibili “attacchi preventivi”, avvertendo che Pyongyang “ha un potente deterrente nucleare”.
In una intervista all’Associated Press, Han Ryol ha accusato oggi il presidente americano Donald Trump di aver creato un “circolo vizioso” di tensioni nella penisola coreana, ha detto che di fronte a un attacco preventivo americano Pyongyang “non terrà le braccia incrociate” e che il prossimo test nucleare sarà condotto quando il quartier generale supremo nordcoreano lo riterrà più opportuno.
Han ha aggiunto che la Corea del Nord andrà in guerra se” gli Stati Uniti “lo sceglieranno”.
13 aprile 2017 |Corea del Nord- Usa, sale la tensione. Il leader nordcoreano assiste alle esercitazioni militari
La Corea del Nord è pronta a lanciare un nuovo test nucleare, avverte il gruppo di analisti 38 North, che ha monitorato i recenti movimenti sul sito di Punggye-ri, dove il regime di Pyongyang potrebbe procedere già sabato prossimo, in occasione dell’anniversario della nascita del fondatore del Paese Kim Il-Sung, nonno di Kim Jong-un.
La data è considerata probabile da vari osservatori e il gruppo di analisti ha descritto in un rapporto pubblicato sul web il Sito di Punggye-ri come “innescato e pronto”. La certezza arriva dalle “immagini di satelliti commerciali del Sito di Test Nucleari Punggye-ri dal 12 aprile”, che mostrano “costanti attività attorno al Portale Settentrionale, nuove attività nella principale Area Amministrativa e personale in movimento attorno al Centro di Comando”.
Secondo Voice of America, che ha citato fonti governative americane, la Corea del Nord “sembra aver piazzato un ordigno nucleare in un tunnel, che potrebbe esser fatto esplodere sabato mattina, orario coreano” I recenti test missilistici fanno temere agli Usa e al mondo intero che Pyongyong possa sviluppare presto un missile balistico intercontinentale in grado di raggiungere con una testata nucleare il territorio americano. Per sabato si teme un nuovo lancio missilistico o addirittura un test nucleare – sarebbe il sesto – nel momento in cui l’amministrazione Trump ha alzato notevolmente i toni, dichiarando “sul tavolo” un’opzione militare per fermare i piani nucleari del regime nordcoreano.
Il leader nordcoreano Kim-Jong Un ha assistito ad un’esercitazione di forze speciali, in una nuova dimostrazione dell’atteggiamento bellicoso con cui Pyongyang sta rispondendo ai moniti americani e ai tentativi cinesi di placare le tensioni, sempre più alte.
L’agenzia nordcoreana KCNA ha reso noto oggi che Kim ha presenziato, guardando da una torretta di osservazione, ad un’azione di paracadutaggio di forze speciali da aerei leggeri da trasporto: “come grandine”, è stato il commento dell’agenzia, “che senza pietà ha fatto saltare gli obiettivi nemici”. Con un ampio sorriso stampato sul volto, Kim ha lodato le truppe per la precisione dimostrata, affermando che “sembrano proiettili con gli occhi”. KCNA non ha tuttavia precisato quando l’esercitazione abbia avuto luogo. Anche il Rodong Sinmun, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori al potere, ha pubblicato diverse foto dalla nuova dimostrazione di forze. “La gara ha di nuovo dimostrato che l’Armata Popolare coreana farà sentire agli invasori il gusto vero delle pallottole e della guerra”. Dichiarazioni che arrivano all’indomani dei nuovi minacciosi moniti lanciati da Donald Trump, che ha usato il termine “Armada” per indicare l’unità navale in avvicinamento alla penisola coreana. Ieri la Cina ha esortato al presidente americano a sottoscrivere un approccio negoziale per una soluzione pacifica alla questione nordcoreana
11 aprile 2017 |La Corea del Nord reagisce alle azioni Usa e promette dure contromisure
La Corea del Nord attacca gli Usa e promette dure contromisure alle ”azioni offensive”: l’invio della portaerei Usa Carl Vinson, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri ripreso dalla Kcna, conferma che le ”spericolate mosse americane per invadere la Corea del Nord hanno toccato una fase seria dei suoi scenari.
Se gli Usa osano optare per una azione militare, come un ‘attacco preventivo’ e la ‘rimozione del quartier generale’, la Corea del Nord e’ pronta a reagire a ogni tipo di guerra desiderato dagli Usa”.
La portaerei americana USS Carl Vinson si è con altre navi verso la penisola coreana, nel Pacifico occidentale, secondo quanto riporta la Cnn citando un funzionario della Difesa Usa. Il posizionamento del gruppo guidato dalla Vinson arriva -secondo la fonte – in risposta alle recenti provocazioni della Corea del Nord.
Il ‘Carl Vinson Carrier Strike Group‘, agli ordini dell’ammiraglio Harry Harris, rappresenta la principale presenza militare Usa nella regione sotto l’amministrazione del presidente Donald Trump. Operazioni di pattugliamento di routine nel Mar Cinese Meridionale sono iniziate lo scorso 18 febbraio.
All’inizio di questa settimana, la Corea del Nord ha lanciato un missile balistico nel mare orientale, a poche ore dall’iniziio del summit fra il presidente Trump e l’omologo cinese Xi Jinping a Mar-a-Lago dove i due leader hanno affrontato la questione nucleare della Corea del Nord.
Usa e Corea del Sud hanno iniziato le annuali e imponenti esercitazioni militari congiunte mentre il leader nordcoreano Kim Jong Un ha chiamato le forze armate a preparare uno “spietato attacco” contro le forze nemiche.
Le esercitazioni Sudcorea–Usa destano ogni anno le tensioni nella penisola e minacciano il difficile equilibrio tra Seoul e Pyongyang già scosso dai nuovi test missilisti nordcoreani e dall’omicidio con gas nervino del fratellastro di Kim Jong Un, Kim Jong Nam in Malaysia.
La partecipazione militare alle manovre militari, note come “Key Resolve and Foal Eagle”, è simile a quella dello scorso anno, secondo Seoul: nel 2016 avevano partecipato 300mila soldati sudcoreani e circa 17mila statunitensi, navi strategiche Usa e forze aeree.
Decine di manifestanti si sono riuniti di fronte all’ambasciata Usa a Seoul per protestare contro l’inizio delle esercitazioni che “portano la penisola precipitosamente vicina all’inizio di una guerra nucleare”.
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