Nel 72° anniversario, Caiazzo ricorda l’orribile strage di 22 civili, tra cui donne e bambini massacrati da un manipolo di soldati tedeschi la sera del 13 ottobre 1943. Il sindaco Tommaso Sgueglia e l’intera amministrazione, hanno organizzato al cimitero, alla presenza delle rappresentanze studentesche, delle associazioni, delle autorità civili e militari, una commemorazione per ricordare le vittime dell’eccidio
72 anni fa. esattamente il 13 ottobre 1943, su un colle denominato Montecarmignano, nei pressi di Caiazzo, in Campania, 22 civili (nella foto) venivano massacrati dalla furia nazista di un manipolo di soldati della Wehrmacht in ritirata dal volturno. Quindici di loro erano donne e bambini inermi, la più piccola aveva 3 anni. Seviziati, fucilati e ammassati in una buca pronti per essere bruciati. C’era anche il fieno cosparso sui resti dei cadaveri, avrebbe accelerato il processo di decomposizione. Le carte dicono 22 vittime, il cuore dice 23 vittime, una donna era incinta.
La comunità di Caiazzo ha celebrato oggi il 72° anniversario, al sacrario delle vittime di Monte Carmignano insieme al sindaco Tommaso Sgueglia, c’erano due uomini simbolo della legalità che hanno contribuito prima alla caccia dei responsabili e poi al recupero della memoria: il procuratore Paolo Albano e l’Avvocato Angelo Insero presidente delle Associazioni dei Martiri di Monte Carmignano.
Il sindaco Tommaso Sgueglia e l’intera amministrazione, hanno organizzato al cimitero, alla presenza delle rappresentanze studentesche, delle associazioni, delle autorità civili e militari, una commemorazione per ricordare le vittime dell’eccidio. La cerimonia religiosa è stata officiata dal parroco della Cattedrale, don Antonio Di Lorenzo, e la deposizione di una corona d’alloro al sacrario delle vittime dove una lapide, con l’epigrafe dettata da Benedetto Croce due anni dopo la strage nel 1945, ricorda tutti i civili massacrati dalla furia nazista.
“Il 13 ottobre è il giorno del ricordo per la nostra città-sottolinea il sindaco Tommaso Sgueglia. Abbiamo voluto promuovere una serie di iniziative per ricordare le vittime innocenti di una strage assurda. Un triste capitolo della nostra storia che non sarà mai dimenticato dalla comunità caiatina”.
Una vicenda, quella della Strage di Caiazzo, sepolta per oltre cinquant’anni dall’oblio e dall’occultamento volontario dei fascicoli processuali presso il Tribunale Supremo militare, fu scoperta da un italoamericano Joseph Agnone, negli archivi statunitensi del NARA. Tale scoperta consentì al tenace ricercatore di informare la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che avviò l’inchiesta nel 1988 grazie all’iniziativa dell’attuale procuratore di Isernia, Paolo Albano che condannò all’ergastolo Wolfgang Lehnigk Emden e i suoi complici.
Questa vicenda incredibile, caratterizzata da colpi di scena è stata raccontata di recente dallo stesso Procuratore Albano in un libro scritto con il giornalista e saggista Antimo Della Valle, La Strage di Caiazzo. La caccia al criminale nazista nel racconto del pubblico ministero(Mursia, 2013). Nel libro il magistrato ricorda con emozione e passione le vicende orribili della strage ed il lungo e duro percorso che gli consentirono di far condannare, seppur in contumacia, i responsabili della strage. Il procuratore ha sempre ricordato, nelle molteplici presentazioni del volume, che l’obiettivo principale del suo impegno è quello di ridare dignità alla vittime del massacro di Caiazzo.