La stessa Siae che interviene spiegando che la notizia è falsa, non verificata poichè i fatti si sarebbero svolti diversamente.
Gli articoli di stampa, ampiamente ripresi dai social network, secondo i quali SIAE avrebbe multato un barbiere di Fiorano a causa di un telefonino che squillava riportano una notizia falsa e altamente lesiva dell’immagine della Società Italiana degli Autori ed editori. Società che – vale sempre la pena di ricordarlo – tutela il diritto del lavoro di circa 80mila iscritti.
Che cosa è successo davvero nella barberia del Sig. Laiso e della sua consorte, Sig.ra Dinota? E’ successo che un accertatore SIAE (ex sottoufficiale dei carabinieri) ha riscontrato la presenza di un impianto di amplificazione che diffondeva nel locale musica tutelata. C’era sì un telefonino, dunque, ma collegato con casse. Nessuno multerebbe una suoneria, tantomeno SIAE. La notizia – ma sarebbe più calzante definirla bufala – è talmente assurda che si commenta da sola. E spiace rilevare come tanta stampa seria l’abbia ripresa senza verificare come siano andati davvero i fatti.
La stessa nota stampa precisa che la SIAE “negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di cambiamento: questo cambiamento si concretizza anche nel fatto che oggi, quando sbagliamo, lo ammettiamo e chiediamo scusa.”, in riferimento alla vicenda della multa a Capodanno nei confronti di un’associazione che sostiene i portatori di handicap.
mo con orgoglio. Noi abbiamo il dovere di tutelare gli interessi dei nostri iscritti: quegli autori ed editori che con le opere del loro ingegno producono cultura e bellezza. E che vivono grazie al diritto d’autore.
In questa vicenda, però, la SIAE precisa che la notizia riportata è falsa e ribadisce la professionalità dei propri operatori.
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