“Lo ripeto da mesi a Merkel e Renzi che mi ascoltano, e a tutti: le tensioni nei Balcani occidentali sono tornate al livello piu’ pericoloso dalla fine della guerra degli anni Novanta“.
E’ l’allarme del premier serbo, Aleksandar Vucic, in un’intervista a Repubblica: “Smettiamola tutti con le ostilita’ reciproche, in nome del futuro. Ormai tra noi c’e’ piu’ odio che non 21 anni fa. Si percepisce ovunque”.
“Dobbiamo offrire in corsa ai nostri popoli un futuro piu’ luminoso, altrimenti – afferma – andremo verso scontri e rappresaglie reciproche. Per fermare la spirale d’odio e salvare la pace occorre un’economia piu’ forte, e dialogo in spirito europeo”. “Tito, pur autoritario, ci lascio’ un paese industrializzato, produttore di aerei e auto, noi tutti ex jugoslavi abbiamo rovinato tutto”, aggiunge.
“Da europei e’ meglio ispirarsi alla coerenza lungimirante europeista di Angela Merkel. Quando, dopo la costruzione della barriera ungherese e i controlli croati- ricorda -, noi Paese poveri ci trovammo a gestire folle di migranti, alcune nazioni vollero sanzioni contro Belgrado. Merkel si oppose”. Vucic, sostenitore della linea filo-europeista, sottolinea che “alcuni paesi Ue e Nato percettori di fondi di coesione vitali per la crescita rifiutano quote di migranti insignificanti rispetto ai migranti che ospitiamo aiutando la Ue, sebbene, da paese non Ue, riceviamo 20 volte meno aiuti”.
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