Una splendida pala d’altare di Luigi Cherubini con la Madonna, San Clemente e Sant’Antonio da Padova,
un san Giuseppe da Leonessa del XVIII secolo, il bambinello di un presepe di fine ‘800.
E poi reliquari, tabernacoli, arredi liturgici, persino un’intera via crucis in terracotta e legno. A un mese dal terremoto che ha squassato l’Italia centrale, prosegue senza interruzioni l’attivita’ di recupero del patrimonio d’arte seppellito dalle macerie.
E molti nuovi interventi di messa in salvo si sono aggiunti dopo le scosse di
assestamento degli ultimi giorni.
L’ultimo si e’ concluso in queste ore a Retrosi, piccola frazione di Amatrice, dove i tecnici del ministero di beni culturali e turismo, insieme a vigili del fuoco, carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc), protezione civile, ed esperti di restauro hanno
lavorato per portare in salvo 125 opere.
Tra queste anche una Madonna lignea del XX secolo che veniva portata in processione nelle feste religiose. Un recupero “condotto con grande professionalita’, esperienza, capacita’ dai tecnici del ministero”, fa notare il ministro Dario Franceschini. Che ringrazia il personale dei vigili del fuoco, della protezione civile e del comando tutela patrimonio culturale “per la preziosa collaborazione che prestano ogni giorno a questa importante attivita’