La televisione americana Abcnews riporta che Salah Abedeslam, il terrorista del commando di Parigi che sarebbe riuscito a rientrare in Belgio dopo gli attacchi, starebbe tentando di andare in Siria. Lo hanno detto all’emittente due amici di Abedeslam che hanno ricevuto una telefonata martedì dall’uomo che avrebbe detto loro che era nascosto a Bruxelles ma che sta cercando disperatamente di arrivare nelle zone controllate dallo Stato Islamico in Siria.
Intanto, è rientrato l’allarme nell’edificio della Medialaan, a Vilvorde, dove si trova la sede della tv in lingua fiamminga Vtm, che questo pomeriggio era stato evacuato a seguito di un allarme bomba, probabilmente scattato a causa di un’auto sospetta. Le forze di polizia, intervenute con le squadre di artificieri e i cani specializzati nel ritrovamento di esplosivo, non hanno trovato nulla di sospetto, si legge sui siti belgi.
Metropolitana, cinema, negozi, mercati e centri commerciali sono rimasti chiusi oggi a Bruxelles per l’allerta terrorismo. Il governo belga ha convocato una riunione dell’organismo per l’analisi delle minacce e del consiglio di Sicurezza Nazionale per valutare la situazione.
La Gran Bretagna potrebbe unirsi alla campagna aerea contro lo Stato Islamico in Siria prima di Natale.
E’ quanto indica la stampa britannica, rivelando che David Cameron si prepara a lanciare l’offensiva finale per convincere il Parlamento a dare la luce verde ai raid, dopo che all’inizio del mese la commissione Esteri dei Comuni ha bloccato il suo piano di partecipare ai bombardamenti.
L’offensiva di Cameron è motivata dal fatto che, rispetto all’inizio del mese, l’atmosfera politica a Westminster sia cambiata a seguito degli attacchi di Parigi. Un fattore importante è anche il passaggio unanime della risoluzione dell’Onu che chiede a tutti i Paesi membri di adottare tutte le misure necessarie per combattere lo Stato Islamico.
Secondo quanto anticipato dal Guardian, Cameron potrebbe fare una dichiarazione formale giovedì prossimo in Parlamento, ma aspetterebbe a richiedere un voto fino a quando avrà la certezza di avere i numeri necessari a far passare la misura.
“L’arma più potente” che abbiamo per combattere il terrorismo dello Stato Islamico “è quella di dire che non abbiamo paura”. E’ quanto ha detto Barack Obama nel discorso pronunciato oggi a Kuala Lumpur, in Malaysia, ultima tappa del sua missione in Turchia ed in Asia che è coincisa con il nuovo allarme mondiale dopo gli attentati di Parigi.
Obama, distruggeremo lo Stato Islamico
Il presidente americano ha affermato che gli Stati Uniti ed i suoi alleati internazionali “non cederanno” di un millimetro nella lotta all’Is e che la comunità internazionale non accetterà che attacchi come quelli di Parigi diventino “una nuova normalità”.
“Distruggere lo Stato Islamico non è solo un obiettivo realistico, noi lo centreremo e faremo di tutto per ottenerlo”, ha sottolineato Obama. “Noi elimineremo lo Stato Islamico, sopprimeremo i suoi finanziamenti, rintracceremo i suoi leader e li elimineremo”, ha detto ancora il presidente americano, sottolineando che la cosa più importante è “non soccombere alla paura”.
Nel suo discorso Obama ha ricordato come decine di Paesi stiano partecipando alla coalizione internazionale contro lo Stato Islamico e, tra gli altri, ha ricordato ed apprezzato l’Italia che ha offerto formazione della polizia irachena.
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