Sono oltre 8.000 i civili uccisi o feriti nei primi nove mesi dell’anno, stando ai dati della Missione di assistenza Onu in Afghanistan. Nel 2016 le vittime civili erano state 11.418, la cifra più alta registrata in un solo anno da quando, nel 2009, le Nazioni Unite hanno iniziato a registrare morti e feriti tra i civili.
Si aggrava il bilancio delle vittime, “tutte civili”, dell’attacco kamikaze messo a segno oggi a un funerale di un ex governatore nell’Est dell’Afghanistan: almeno 15 le persone rimaste uccise e 14 quelle ferite. Non è giunta finora alcuna rivendicazione dell’attacco, compiuto nella provincia di Nangarhar, al confine con il Pakistan, roccaforte dei jihadisti dello Stato islamico (Isis). “Il bilancio delle vittime dell’attacco che ha preso di mira una cerimonia funebre nel distretto Behsud di Nangarhar è salito a 15”, ha detto alla France presse il portavoce del governatore, Attaullah Khogyani, riferendo quindi di 14 feriti.
“Tutte le vittime sono civili”, ha aggiunto Khogyani, precisando che il kamikaze si è fatto esplodere attorno alle 13:30 locali (10 italiane) durante il funerale di un ex governatore del distretto Haska Mina, morto per cause naturali. Alcune fotografie pubblicate su Twitter e Facebook mostrano pozze di sangue, vestiti e scarpe sparsi a terra.
Altre foto mostrano corpi insanguinati e una colonna di fumo nero che si alza verso il cielo, con persone in fuga.
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