Jeremy Corbyn, 66 anni, deputato anti-austerity, e’ il nuovo leader del Labour britannico. Secondo l’annuncio formale dato alla Conferenza del partito a Londra, il candidato della sinistra pacifista ha sbaragliato alla prima votazione, con il 59,5%, i tre rivali ‘di establishment’: Andy Burnham, Yvette Cooper e Liz Kendall. Mentre il deputato Tom Watson, ‘bestia nera’ di Rupert Murdoch, è stato eletto alla terza votazione vice leader del Labour.
Sara’ una manifestazione in favore dei rifugiati, e contro la linea dura del governo conservatore, il primo atto di Jeremy Corbyn in veste di leader del Partito laburista britannico. Lo ha annunciato lui stesso nel discorso della vittoria. “Vogliamo dimostrare come i rifugiati devono essere trattati” e accolti, ha detto.
Dare “speranza alla gente comune che e’ piena fino qui di ingiustizie, disuguaglianza, povertà non inevitabile”. E’ questo l’obiettivo di Jeremy Corbyn, nuovo leader del Labour britannico, annunciato fra gli applausi alla platea del partito. Discorso unitario, ma con chiari riferimenti a temi come ambiente, pace, welfare, parita’ e immigrazione. Rivendicato il legame “organico” con il sindacato e denunciata come un “attacco alla democrazia” la riforma messa in cantiere dal governo conservatore per limitare il diritto di sciopero.
L’austerità introdotta dal governo conservatore di David Cameron ”non è giusta, non è necessaria e deve cambiare”. Lo ha affermato Jeremy Corbyn, nuovo leader del Labour britannico, nel suo discorso della vittoria dopo l’elezione, vestito secondo costume senza cravatta e sfoggiando con orgoglio un abito di taglio dozzinale. Ha definito la diseguaglianza nella società del Paese come ”grottesca”.