Storica firma della Dichiarazione congiunta di Pace e amicizia tra Etiopia e Eritrea in cui si afferma la fine dello stato di guerra tra i due Paesi.
La dichiarazione è stata firmata dal presidente eritreo Isaias Afewerki e dal premier etiope Abiy Ahmed, giunto ieri ad Asmara per la prima visita tra i leader dei due Paesi del Corno d’Africa dopo 20 anni di ostilità seguiti alla guerra del 1998-2000.
Cinque i punti chiave della dichiarazione di pace e amicizia, stando a quanto precisato oggi dal ministro dell’Informazione eritreo e dal capo di gabinetto etiope:
“lo stato di guerra esistente tra i due Paesi è giunto al termine. E’ stata inaugurata una nuova era di pace e amicizia;
I due Paesi si adopereranno per promuovere una stretta cooperazione in ambito politico, economico, sociale, culturale e della sicurezza; verranno ripristinati i legami commerciali, di trasporto e delle telecomunicazioni, verranno rilanciate le relazioni e le attività diplomatiche;
Sarà implementata la decisione sul confine;
I due paesi collaboreranno per garantire pace, sviluppo e cooperazione regionale”.
“Etiopia ed Eritrea sono determinate a chiudere un capitolo costoso e a recuperare le opportunità perse mettendo in primo piano l’interesse e le aspirazioni dei loro popoli”, ha commentato Fitsum.
I rapporti tra i due Paesi erano interrotti dal conflitto del 1998-2000 e dal successivo rifiuto dell’Etiopia di accettare la demarcazione del confine decisa dalla Commissione incaricata, come previsto dall’accordo di pace firmato ad Algeri nel 2000.
A inizio giugno, il premier etiope, al potere dallo scorso aprile, aveva annunciato di voler rispettare l’accordo di Algeri, che mise fine a una guerra costata la vita a 80.000 persone, e di voler applicare integralmente la demarcazione del confine tra i due Paesi deciso dalla Commissione, avviando così il disgelo tra Addis Abeba e Asmara.