Le elezioni amministrative 2017 presentano nuovi scenari: M5S fuori dai ballottaggi nei capoluoghi di Regione e Pd, Forza Italia e Lega ripensano alle coalizioni perchè soltanto unendo le foze si può vincere.
Il coordinatore della segreteria Pd Lorenzo Guerini ribadisce che “sul piano locale le coalizioni sono esperienza consolidata” ma, sottolinea rispondendo a una domanda sui rapporti con Mdp, “a livello nazionale la cosa è più complessa”. Pisapia? “Un interlocutore autorevole che deve far parte del progetto di centrosinistra per il governo del Paese” ma, attenzione, “un percorso comune non può partire da condizioni ed è chiaro che non può esserci centrosinistra senza Pd”. Da parte sua il ministro della Giustizia e competitor di Renzi alle primarie, insieme a Michele Emiliano, Andrea Orlando ricorda che il centrosinistra vince se “solo se largo e plurale”.
Dalle parti del centrodestra il leader della Lega Nord Matteo Salvini prende la palla al balzo per osservare che va bene la coalizione unita ma “a trazione Lega Nord” perchè lo dicono “i risultati”. E basta “con i discorsi della Lega eccessiva su immigrazione, sicurezza, Europa” perchè “senza di noi non si va da nessuna parte”. Lo sconfitto delle comunali? Per Salvini è Renzi perchè “i grillini hanno preso il 10-15-20 per cento dei voti, per me sono andati meglio del Pd. Se c’è uno sconfitto è Renzi che in molte realtà ha dovuto camuffarsi da lista civica perché si vergogna”. Quindi, subito al voto. Prospettiva sulla quale non concorda il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta perchè “la data del voto dipende dal presidente della Repubblica, ma dipende anche dal fatto di avere una buona legge elettorale. Ad oggi non c’è una buona legge”.
Dal suo blog, infine, Beppe Grillo prende la parola per ribaltare l’analisi sul voto: “Rispetto al 2012 abbiamo triplicato i ballottaggice siamo cresciuti in tutte le città in cui ci siamo presentati” mentre i partiti tradizionali si sono dovuti “camuffare” per ottenere voti. “La maggior parte delle città sono state conquistate da ammucchiate di liste civiche, capitanate da foglie di fico, fatte ad hoc per accaparrarsi voti sul territorio nascondendo il vero volto dei partiti – attacca il leader M5s -. Senza di loro il Pd di Renzi altro che sindaci: avrebbe faticato a mettere anche solo qualche consigliere comunale”.
Gli Exit Poll
I primi exit poll di queste elezioni amministrative rappresentano una delusione per il Movimento 5 Stelle. Stando ai primi dati, in nessuno dei centri maggiori coinvolti dalla tornata elettorale i pentastellati riuscirebbero ad andare al ballottaggio.
Testa a testa Gianni Crivello – Marco Bucci per la vittoria al primo turno delle comunali a Genova. Secondo i primissimi exit poll di Piepoli ripresi da Primocanale, ad approdare al ballottaggio sarebbero i candidati del centrodestra e del centrosinistra, accreditati di una forbice identica tra il 33% e il 37%. Più staccato il candidato del M5S, Luca Pirondini, tra il 18% e il 22%.
Chiuse le urne, i primissimi exit poll di Parma vedono il sindaco uscente e ricandidato Federico Pizzarotti tra il 36,5% e il 40,5%, il candidato del Pd Paolo Scarpa tra il 27 e il 31%. Paola Cavandoli, che corre per Lega Nord, Forza Italia e Fdi al momento è sotto il 20%. Se i dati iniziali si confermassero, si profilerebbe un ballottaggio tra Pizzarotti e Scarpa.
Secondo gli exit poll di Emg per La 7, Leoluca Orlando e’ a un passo dal vincere al primo turno le comunali di Palermo. Per il sindaco uscente una previsione tra il 39,5% e il 43,5%, per Fabrizio Ferrandelli tra il 29 e il 33%, per Ugo Forello (M5s) 17,5%-21,5%, per Ismaele La Verdera 0-3%. A Palermo la vittoria al primo turno e’ al 40 per cento.
Anche a Verona, Parma, Padova, Lecce, L’Aquila si prefigura, se gli exit poll saranno confermati, un ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra.