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Siria, raid su Aleppo nonostante la tregua

 Sta andando in frantumi, come molti analisti avevano temuto, la fragile tregua in Siria negoziata tra
Stati Uniti e Russia.

Quattro raid aerei hanno colpito i quartieri orientali della città di Aleppo in mano alle forze di opposizione e assediati dai primi di settembre dalle forze governative. Si tratta dei primi raid sulla città nel nord della Siria, da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco concordato da Mosca e Washington.
Molte persone sarebbero rimaste ferite e altre presumibilmente uccise.

Non è ancora chiaro chi abbia condotto i bombardamenti. Ma potrebbe trattarsi con ogni probabilità di una ritorsione condotta da Damasco e Mosca dopo gli attacchi della coalizione a guida statunitense che hanno ucciso decine di soldati delle forze del presidente Bashar al Assad nell’est del paese. La coalizione
ha poi attribuito a un errore il raid contro le unità di Damasco, scambiate per milizie Isis.

L’errore, vero o pilotato, s’inquadra nelle tensioni tra Russia e Stati Uniti che convolgono praticamente ogni settore strategico mondiale e ha esacerbato i toni tra Mosca e Washington che si scambiano roventi e reciproche accuse di voler mandare in pezzi il cessate-il-fuoco in Siria.

In cinque anni, la guerra ha fatto oltre 300mila morti e ha costretto a fuggire da casa metà della popolazione siriana e sarà al centro delle discussioni all’Assemblea generale delle Nazioni unite, l’annuale appuntamento internazionale che si aprirà a New York, focalizzato quest’anno sul problema delle migrazioni.

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