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Etiopia, un rapporto di Human Rights Watch denunica l’uccisione di 400 manifestanti

Più di 400 persone sono state uccise dallo scorso novembre dalle forze di sicurezza etiopiche nel corso delle manifestazioni anti-governative degli oromo, il più importante gruppo etnico del paese. E’ quanto denuncia un rapporto dell’ong Human Rights Watch diffuso oggi, dove si parla anche di ”decine di migliaia di arresti”, di torture e stupri.
Nel documento, basato su centinaia di testimonianze, l’organizzazione per la difesa dei diritti umani ha chiesto alle autorità di Addis Abeba di avviare “con urgenza un’indagine credibile e indipendente sugli omicidi, gli arresti arbitrari e altri abusi”. Molti dei morti, riferisce l’ong, sono studenti, anche sotto i 18 anni. Dal canto suo il governo etiope ha riconosciuto che dei manifestanti sono morti, ma ha detto HRW è stato “molto generoso con i numeri” e ha attribuito le violenze a “mele marce” presenti tra le forze di sicurezza.

Le proteste sono scoppiate lo scorso novembre contro il piano di estensione urbana della capitale Addis Abeba che avrebbe determinato lo spostamento forzato di molti agricoltori Oromo. Il piano è poi stato ritirato il 12 gennaio scorso, ma le detenzioni e i raid delle forze di sicurezza sono continuate.

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