Nella fase finale della battaglia di Mosul Ovest, dove l’Isis è accerchiato, le forze irachene hanno ripreso il “pieno controllo” della stazione ferroviaria di Mosul,
inutilizzata da quando nell’estate 2014 i jihadisti dello Stato Islamico avevano proclamato il loro Califfato nel capoluogo di Ninive nel Nord del Paese.
Costruita nel 1940, la stazione ha permesso il trasporto di merci provenienti dalla Turchia e dalla Siria a Baghdad e Bassora (sud) ed è stata nel mirino di “numerosi attacchi terroristici” prima dell’arrivo dell’Isis nel 2014, come ha detto a France Presse, Salam Jabr Saloom, direttore generale della compagnia ferroviaria nazionale.
In una dichiarazione, il tenente, Raed Shakir Jawdat, ha detto che la polizia federale ha riconquistato la stazione ferroviaria e il vicino terminal di autobus, entrambi situati nel sud-ovest della città vecchia.
Più di 700″ jihadisti dell’Isis, “per la maggior parte combattenti stranieri”, sono stati uccisi a Mosul
Ovest dall’avvio, il 19 febbraio, dell’offensiva delle forze irachene per liberare la città dalla presenza dei combattenti fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi. E’ il bilancio fornito dal generale iracheno Maan Saad delle forze speciali antiterrorismo. “Le nostre forze avanzano verso la zona industriale”, ha detto il generale in dichiarazioni alla tv curda Rudaw.
“L’Esercito avanza nel quartiere di al-Omal e si hanno notizie di molte perdite per l’Isis. Dall’avvio dell’operazione nella parte occidentale della città sono stati uccisi più di 700 miliziani dell’Is, la maggior parte stranieri”, ha detto il generale.
Hazim Karim, comandante dell’Esercito, ha ammesso che i jihadisti “continuano a usare autobomba e a opporre forte resistenza nelle aree che restano sotto il loro controllo”, ma – ha aggiunto – “tutto è contro di loro”.
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