E’ salito a 18 il numero dei civili morti per fame nella città di Madaya, vicino Damasco, assediata dalle forze del regime di Bashar al-Assad. Lo riferiscono gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che tra le vittime, tutti civili, si contano anche quattro bambini e una donna. I dati si riferiscono al periodo compreso tra l’11 gennaio e oggi.
Altri 400 cittadini intrappolati a Madaya stanno aspettando di poter essere trasferiti in ospedali fuori città per poter ricevere le cure mediche necessarie.
Il destino dei suoi abitanti sotto assedio è una delle condizioni posta dall’opposizione siriana per partecipare ai colloqui con il regime mediati dall’Onu in corso a Ginevra. L’opposizione siriana vuole la fine dell’assedio, applicando quando prevedono risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. Le condizioni di Madaya sono le peggiori rispetto ad altre città assediate dal regime di Damasco, con circa 42mila civili intrappolati e mine poste ai confini per evitarne la fuga.
Anche Medici Senza Frontiere (Msf) lancia un allarme: molti altri abitanti in città ”rischiano la vita” a causa di una grave malnutrizione. Con le ultime vittime, salgono a 48 i morti per carenza di cibo da dicembre a Madaya.
Citando fonti mediche, Msf ha denunciato oltre 320 casi di malnutrizione a Madaya, di cui 33 casi gravi che rischiano di morire. ”E’ totalmente inaccettabile che le persone continuino a morire per fame e che in città restino gravi casi clinici che avrebbero dovuto essere evacuati settimane fa”, ha detto il direttore delle operazioni di Msf, Brice de le Vingne. ”I responsabili di queste strategie di assedio devono permettere l’accesso umanitario e medico immediatamente”, ha aggiunto.
Convogli con cibo e medicine sono entrati a Madaya, e nei villaggi assediati di Fuaa e Kafraya, lo scorso 14 gennaio e poi il 19. Ma i gruppi umanitari riferiscono che quanto consegnato è insufficiente ai bisogni della popolazione. Stime Onu parlando di circa 486.700 siriani che vivono in stato di assedio posto dal governo, dai ribelli o dal sedicente Stato Islamico (Is).
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