Arriva il rapporto News report’ 2015, redatto ogni anno da Reuters Institute e Università di Oxford. Lo studio, che ha l’obiettivo di monitorare attività e cambiamenti dell’informazione nello ‘spazio digitale’, paragona anche i mezzi tradizionali – tv, radio e giornali – con le realtà digitali.
La televisione rimane la principale fonte di notizie e la vendita di giornali di carta è in costante declino, l’offerta online è sempre più varia, anche se il modello di business sostenibile è ancora claudicante. Gli italiani sembrano ancora preferire l’informazione free – anche non verificata – invece di quella verificata a pagamento.
Tra le testate online nelle prime posizioni, Repubblica.i(29%), Google news(22%), Ansa.i(22%), Corriere.it(19%), Tgcom.it (18%), Ilfattoquotidiano.it(16%)
Nella mole enorme di informazioni disponibili, evidenzia lo studio, molti siti italiani – si legge – hanno perduto in popolarità, mentre sempre più sono le persone che utilizzano i social media e le app per l’accesso e la condivisione di notizie. Il lettore preferisce il vedere al leggere, e così Facebook e YouTube sono i social network maggiormente utilizzati per accedere alle notizie. In coda, Twitter.
Da notare, infine, che la penetrazione di Internet è tra le più basse rispetto agli altri Paesi presi in esame: 59% contro il 75% della Spagna, l’83 per non parlare di Finlandia (97%) Scarsa anche la fiducia in quanto si legge. In Italia si ferma al 59% mentre in Spagna è al 75%, in Francia.