Le mummie più antiche del mondo sono a rischio, sono in pericolo, minacciate dai cambiamenti climatici, e per salvarle sono stati chiamati a raccolta esperti da tutto il mondo. A raccontare la vicenda è l’università di Harvard, che partecipa al salvataggio.
Le mummie furono trovate in Sudamerica, risalgono al 5050 a.C., e sono di 2.000 anni più antiche di quelle egizie.
L’antica popolazione dei Chinchorro praticava la mummificazione
A praticare la mummificazione era l’antica popolazione di cacciatori e raccoglitori chiamata Chinchorro, che viveva lungo le coste di Cile e Perù. Mentre gli egizi riservavano queste tecniche solo ai faraoni e all’elite, questo popolo mummificava tutti i membri della comunità, anche i feti abortiti.
Dopo essere rimaste ben preservate per millenni, negli ultimi 10 anni molte delle mummie Chinchorro hanno iniziato a deteriorarsi velocemente. Per scoprirne la causa e fermare questo processo, gli esperti di conservazione cileni si sono rivolti a colleghi europei e nordamericani, tra cui quelli dell’università di Harvard.
Questi ultimi hanno scoperto che una delle cause dei danni alle mummie è l’aumento dell’umidità nella città in cui sono conservate, Arica. Non tutte le mummie però sono in un museo: molte vengono scoperte con scavi edilizi, rimanendo esposte agli agenti atmosferici e bisogna ancora trovare un modo per fermarne la decomposizione.